Parlando di: AMABILI RESTI di Alice Sebold (LIBRO) + FILM

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Amabili Resti, libro del 2002 di Alice Sebold, che vede nel 2010 l’uscita della sua trasposizione cinematografica diretta di Peter Jackson.

Ci troviamo in Pensilvenia agli inizi degli anni ’70, nella piccola cittadina di Norristown, ed è proprio qui che scompare una 14 enne, Susie Salmon.
La piccola Susie si trova ad essere vittima di un brutale omicidio e a fatto compiuto inizierà a fare le veci della voce narrante; dall’altro del suo Cielo ci aiuterà a conoscere più a fondo tutti i personaggi della storia, dalla famiglia agli amici, passando per il poliziotto che si occuperà delle indagini, senza tralasciare niente e nessuno, nemmeno il suo assassino.

IL MIO PARERE: mi sono molto piaciute le psicologie dei vari personaggi, avere molti soggetti di età diverse e con rapporti diversi con Susie hanno dato modo all’autrice di analizzare i vari modi di rapportarsi al dolore. il libro rappresenta un viaggio attraverso il dolore. come rapportarsi ad esso, come viverlo e superarlo, senza dimenticare quello che è successo.

il mio personaggio preferito è la sorella minore di Susie, Lindsey, che si ritrova ad essere al contempo il pilastro di una famiglia che stà cadendo a pezzi e una ragazzina che cerca la sua identità senza perdersi in quella che era l’identità della sorella.

il contesto della piccola cittadina negli anni ’70 è molto azzeccato per quello che, a mio parere, è l’altro tema, ovvero quello delle apparenze; la maschera di patetismo e bugie dietro la quale si nasconde l’assassino per essere ritenuto solo uno “strano”, il ragazzo che viene analizzato come il possibile assassino solo perché dimostratosi violento, un padre disperato che è considerato pazzo.

nota negativa del libro è lo stile di scrittura, l’ho trovato un pò confusionario soprattutto nella parte iniziale della storia, per poi prendere però una direzione più lineare con il proseguire delle pagine.

amabili_resti_film e libro
IL FILM: avevo già fatto un confronto libro-film per “il diario di Bridget Jones” lì la nota negativa era il libro, qui il film!

tralasciando i cambiamenti, più o meno accettabili, della trasposizione cinematografica quello che si è andato a perdere è il senso stesso del libro: il racconto del dolore.
il libro basa tutto sulle psicologie dei personaggi, il film è solamente una narrazione degli accadimenti. non è per nulla profondo e non viene toccata la sfera personale del dolore.

la bellissima frase finale “Questi erano gli amabili resti, cresciuti intorno alla mia assenza. I legami, a volte esili, a volte stretti a caro prezzo, ma spesso meravigliosi. Nati dopo che me n’ero andata, e cominciai a vedere le cose in un modo che mi lasciava concepire il mondo senza di me..” nel film non ha senso. perchè questi legami non sono analizzati nella pellicola!

una cosa che ho trovato veramente fastidiosa sono le scene nel Cielo, sembrava che la ragazzina si fosse fatta di LSD, mi sono sembrate troppo esagerate.

CONSIGLIATI: il libro si, se vi piace il tipo di storia può essere una lettura interessate. il film no, la mole del libro, non ne permette una adeguata trasposizione della durata di 2h. probabilmente il film non lo consiglierei neanche a chi non ha letto il libro…

VOTI:
LIBRO 7.5-8/10
FILM: 4.5/10

Se avete qualcosa da dire su questo titolo, sia sul libro che sul film, scrivetelo qui sotto mi farebbe molto piacere leggere il vostro parere.

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Grazie per aver letto l’articolo, alla prossima ^^

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