Ragazzi di vita è un romanzo del 1955, di Pier Paolo Pasolini.
TRAMA: nei vari capitoli del libro ci troviamo a seguire la vita di alcuni ragazzi dei quartieri poveri di Roma. Le vicende si snodano su vari anni. Partiamo avendo questi ragazzi appena adolescenti che arrancano in un mondo pronto a fagocitarli, fino ad arrivare a circa sei anni dopo, dove i ragazzi sono diventati degli uomini.
IL MIO PARERE: Sono sicuramente due le cose da analizzare del romanzo: trama e linguaggio.
Per quanto riguarda il linguaggio, il romanzo è scritto l’ausilio di svariati termini del dialetto romano. Il lettore si rende conto sin da subito che solo così Pasolini avrebbe potuto scrivere il libro, solo questi spruzzi di dialetto potevano dargli la potenza che si trova ad avere. Dall’altra parte però l’uso di svariate parole gergali è anche un ostacolo alla fruizione del romanzo per chiunque non è padrone della lingua.
Passiamo alla trama; la serie di vicissitudini che si trovano ad affrontare il protagonista e i suoi amici, ci descrivono un mondo povero, che dopo la guarra arranca, crercando di vivere nell’unico modo possibile “alla giornata” tra egoismo e generosità, tra speranza e scoraggiamento. Tutte queste scene di vita apparentemente slegate ci insegnano la più dura delle leggi di natura: l’egoismo. Alcune volte bisogna mettere da parte i sentimenti e pensare solo a se stessi, perché la vita non è come nelle favole.
Mamma mia sto pubblicando in ritardissimo!! Ogni volta che devo pubblicare una opinione su un libro importante ho sempre tantissima ansia.
Ragazzuoli mi piacerebbe sapere qualche vostro parere su questo libro, io comunque vi auguro buone letture.
Bacioni da lost in my brain
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